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Tipo di produzione: Industriale Paese di produzione: Taiwan Lama: in acciaio D2 Trattamento lama: satinata Manicatura: in G10 Blu/grigio Lunghezza lama: 702mm. Spessore lama: 3mm. Lunghezza totale: 170mm. Peso: 93g. Clip: in acciaio inox Chiusura: liner lock Confezione: scatola di cartone con loghi Boker Plus, astuccio in nylon con zip Note: sistema di apertura flipper su cuscinetti a sfera - designed by Sam Abdelrahman
Tipo di produzione: Industriale Paese di produzione: Germania - Solingen Lama: in acciaio al carbonio O1 Trattamento lama: Meteoric Black Stonewashed Impugnatura: Radica di acero colorata Lunghezza lama: 80mm. Spessore lama: 2.1mm. Lunghezza totale: 190mm. Peso: 69g. Chiusura: SlipJoint (senza blocco lama) Clip: - Fodero: - Confezione: Scatola di cartone con loghi Boker, astuccio porta coltello con zip Note: -
Tipo di produzione: Industriale Paese di produzione: Germania Lama: in acciaio damasco inox a 300 strati, proveniente dalla corazzata tedesca Tirpitz, affondata il 12 novembre 1944 Trattamento lama: - Manicatura: in alluminio al silicio AlMgSi1 con anodizzazione in colore blu navy ed inserto in noce tedesco Lunghezza lama: 100mm. Spessore lama: 3.5mm. Lunghezza totale: 230mm. Peso: 165g. Clip: reversibile ed amovibile, in acciaio inox Chiusura: Liner Lock Confezione: cofanetto espositivo in PVC che lascia "galleggiare" il coltello al suo interno, rendendolo visibile da ogni lato Note: Certificato di Garanzia - Astuccio in cotone rosso - Esemplare a tiratura limitata numerato sull'impugnatura
La corazzata Tirpitz - Classe Bismarck - 1939/1944
La Tirpitz fu una nave da battaglia della Kriegsmarine tedesca, seconda e ultima unità della Classe Bismarck. Fu concepita, insieme alla gemella Bismarck, per essere la punta di diamante della marina tedesca. Entrata in servizio molto dopo lo scoppio della seconda guerra mondiale, la nave partecipò a pochissime azioni belliche, passando la maggior parte della sua vita a nascondersi nei fiordi norvegesi dagli attacchi degli Alleati; di fatto essa ebbe funzione di "fleet in being", cioè quella di tenere occupata una gran quantità di forze nemiche per via della sua pericolosità potenziale.
Dopo l'affondamento della gemella Bismarck, fu soprannominata dai norvegesi "La solitaria regina del Nord"
Il compito di attaccare la Tirpitz andò ai bombardieri pesanti della RAF. Il 15 settembre 1944, 27 Lancaster attaccarono la corazzata impiegando le bombe Tallboy dal peso di 5.400 kg; delle 16 bombe effettivamente lanciate, una sola colpì la nave, trapassando il ponte e il rivestimento laterale ed esplodendo in acqua, deformando gravemente lo scafo a prua.
Vista l'impossibilità di riportare la nave in Germania per le riparazioni, l'ammiraglio Karl Dönitz, comandante della Kriegsmarine, ordinò di trasferire la nave in acque più basse, dove, in caso di affondamento, sarebbe stato possibile recuperarla. Spostandosi alla velocità ridotta di 10 nodi, la Tirpitz giunse a Sørbotn, presso Tromsø, dove venne adibita a batteria costiera galleggiante.
Il 12 novembre 1944, la nave venne attaccata da 31 Lancaster (Operazione Catechism); delle 29 Tallboy effettivamente lanciate, tre colpirono la corazzata, perforando il ponte corazzato al centro della nave, distruggendo due caldaie e una sala macchine e provocando uno squarcio lungo 14 metri nello scafo. Le fiamme avvolsero in breve tempo la nave, che iniziò ad inclinarsi. Dopo che un'altra esplosione ebbe squarciato la torre n.3, la nave si capovolse completamente e affondò, anche se la cima della chiglia rimase fuori dall'acqua. Dei 1.700 membri dell'equipaggio presenti a bordo, 1.058 persero la vita (tra cui il nuovo comandante, capitano di vascello Weber), mentre 87 furono salvati dalle squadre di salvataggio che praticarono fori nella chiglia con le fiamme ossidriche.
Al termine della guerra, lo scafo venne venduto come ferraglia al governo norvegese e demolito tra il 1948 e il 1957.
Oggi a Sørbotn, nella penisola di Håkøya, nel fiordo di Tromsø, di fronte al luogo dell'affondamento, si trova un monumento, rappresentato da un frammento della murata della nave, dove è posta una targa a ricordo dell'avvenimento.
In questa recensione di Floriano del Parchetto del Tagliagole, realizzato in collaborazione con la Coltelleria Collini, esploreremo il nuovo Benchmade Bushcrafter 163.
Il Benchmade Bushcrafter 163 si distingue per il suo design robusto e una lama spessa 4.2 mm, raggiungendo una lunghezza totale di 22.9 cm. È subito evidente l'ergonomia superiore: il manico in G10 offre una presa sicura e confortevole, perfetta in qualsiasi condizione, anche con mani bagnate o in guanti.
Nel test sul campo, il Bushcrafter 163 ha eccelso nel bushcraft. La lama in acciaio S30V non solo conserva un'affilatura ottimale ma resiste anche alla corrosione, assicurando durata e prestazioni consistenti. Il coltello si è mostrato efficace in molteplici usi: dal batoning alla preparazione di picchetti per tende e alla creazione di ricciolini di legno, dimostrando eccellenti capacità di taglio
La storia dei coltelli Randall Made inizia nel 1936, quando Bo Randall scopre la sua passione per l'artigianato di qualità dopo l'incontro con un coltello Scagel.
Questo episodio segna l'inizio di una rinomata impresa familiare che si distingue per la produzione di coltelli artigianali di eccezionale qualità.
Attraverso anni di innovazioni, collaborazioni prestigiose come quella con la NASA e un impegno costante nella ricerca della perfezione, i coltelli Randall Made sono diventati sinonimo di affidabilità, bellezza e prestigio, ammirati e desiderati da appassionati di tutto il mondo.
La loro storia è un omaggio alla tradizione artigianale, all'eccellenza nella lavorazione e alla passione per il dettaglio che caratterizza ogni singolo coltello prodotto.