Dettagli

Il "Romano" testimonia quella mentalità largamente diffusa nello Stato Pontificio per la quale si considerava il coltello come un amico fedele da portarsi costantemente "in saccoccia" e da sfoderare al primo accenno di rissa o per risposta ad un torto subito.Molti elementi costitutivi del "Romano" testimoniano infatti l'uso offensivo che contraddistingueva questo coltello: la lama affilatissima, le decorazioni del manico a reticolo o a lisca di pesce che servivano a migliorare la presa, il sistema di bloccaggio a molla fissa che impediva che il coltello potesse richiudersi accidentalmente e che nel momento dell'apertura emetteva un rumore secco che esaltava la mimica aggressiva.

Destinazione d'uso: Collezione

Tipo di produzione: artigianale
Lama: in acciaio inox 420
Trattamento Lama: -
Produzione Lama: Italia
Manicatura: Corno di bufalo inciso
Lunghezza lama: 130mm.
Spessore della lama: 2.5mm.
Lunghezza chiuso: 160mm.
Lunghezza totale: 290mm.
Bilanciatura: -
Peso: 106g.
Chiusura: Fermo Lama posteriore
Clip: -
Fodero: -
Note: -

- Guarda tutti i prodotti Consigli in questo link: Consigli

Profilo Aziendale

Dai tempi del fondo Pasinetti, sono passati più o meno cinquant’anni. Si chiamava così il luogo di via Magenta, nel centro di Scarperia, dove i fratelli Consigli aprirono la loro attività.

Luigi, allora poco più che ventenne ed Enrico, di pochi anni più giovane, si dedicavano alla produzione di coltelli già da diversi anni ma sotto padrone, come si usava dire allora, in quella stessa ditta nella quale il loro babbo, fin dai primi anni del ‘900 si dedicava alla forgiatura e alla realizzazione di coltelli pattada e di coltelli da innesto.
Alla metà del secolo scorso, mentre i giovani se ne andavano dagli splendidi ma avari paesaggi del verde Mugello per cercare migliori opportunità nella vicina Firenze, i fratelli Consigli e il loro amico Marcello Azzini, unirono le loro forze e le prime lettere dei loro cognomi dando vita alla Conaz. Il fondo Pasinetti, con una forgia, un bilanciere a mano per tranciare l’acciaio e persino un forno a carbone per temperare, fu il loro primo teatro.

Intorno alla metà degli anni ’60, per far fronte alle consistenti richieste provenienti dal mercato sardo, la Conaz iniziò a differenziare la produzione.

Da un lato, coltelli robusti e pratici (con finiture anche rivoluzionarie per l’epoca) e dall’altro lato modelli assai pregevoli, come il pattada in corno lucido con lama lucidata a specchio, che si otteneva mescolando colla e smeriglio finissimo (con un’operazione detta del caricar la rota). Già allora, mentre si cavalcava la nuova tendenza generata dal boom delle materie plastiche, si serbava con cura un modo di far coltelli che si capiva sarebbe andato scomparendo e che necessitava quindi di essere custodito gelosamente.

Il corno lucido fu il segno distintivo di una qualità superiore; per plasmare il corno si iniziò ad utilizzare il fuoco al posto della paraffina, ottenendo così un effetto di compattamento degli strati che lo compongono e riducendo la possibilità di sfaldamento che è all’origine dei difetti dei manici.

Passavano gli anni; la tempera ad aria, ottenuta spargendo le lame sul pavimento freddo, lasciò il posto alla tempera ad olio, più pratica e più accurata.
Gli antichi metodi di lavorazione venivano tramandati con attenzione ma con un numero di modelli tutto sommato limitato.

Il risveglio d’interesse per le radici più autentiche dell’arte antica dei ferri taglienti, dette agli artigiani della Conaz la spinta per estendere il loro repertorio attingendo a piene mani alla tradizione scarperiese più viva. Il fiorentino, il senese, il maremmano, il rasolino, i modelli che li hanno resi celebri e che oggi sono il vanto di tanti appassionati e collezionisti, erano ormai una realtà.

Attualmente, accanto alla produzione dei modelli tipici italiani, sintesi perfetta di tradizione, tecnica, eleganza e ricercatezza, si affianca la coltelleria da tavola e da cucina finemente rifinita che impiega materiali nobili come il corno bovino, il corno di bufalo e l’olivo. Il totale impegno della famiglia Consigli è rivolto alla valorizzazione del lavoro artigianale, al mantenimento dei valori di manualità e tradizione e alla continua opera di diffusione degli elementi che possano far apprezzare tali oggetti. Oggi che Luigi Consigli ha raggiunto il meritato pensionamento, Enrico è affiancato dai figli Elena e Pietro. A loro è affidato il compito di custodire la centenaria tradizione artigianale di famiglia per dare nuovo impulso agli ideali dai quali, mezzo secolo fa, nel fondo Pasinetti, nacque la Conaz.

Conaz Consigli Scarperia - Romano con Anello in corno di bufalo lucido R-RMB30A - coltello

349,01
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contattaci via telefono dove siamo - Coltelleria Collini contattaci tramite e-mail
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Il "Romano" testimonia quella mentalità largamente diffusa nello Stato Pontificio per la quale si considerava il coltello come un amico fedele da portarsi costantemente "in saccoccia" e da sfoderare al primo accenno di rissa o per risposta ad un torto subito.Molti elementi costitutivi del "Romano" testimoniano infatti l'uso offensivo che contraddistingueva questo coltello: la lama affilatissima, le decorazioni del manico a reticolo o a lisca di pesce che servivano a migliorare la presa, il sistema di bloccaggio a molla fissa che impediva che il coltello potesse richiudersi accidentalmente e che nel momento dell'apertura emetteva un rumore secco che esaltava la mimica aggressiva.

Destinazione d'uso: Collezione

Tipo di produzione: artigianale
Lama: in acciaio inox 420
Trattamento Lama: -
Produzione Lama: Italia
Manicatura: Corno di bufalo inciso
Lunghezza lama: 130mm.
Spessore della lama: 2.5mm.
Lunghezza chiuso: 160mm.
Lunghezza totale: 290mm.
Bilanciatura: -
Peso: 106g.
Chiusura: Fermo Lama posteriore
Clip: -
Fodero: -
Note: -

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Profilo Aziendale

Dai tempi del fondo Pasinetti, sono passati più o meno cinquant’anni. Si chiamava così il luogo di via Magenta, nel centro di Scarperia, dove i fratelli Consigli aprirono la loro attività.

Luigi, allora poco più che ventenne ed Enrico, di pochi anni più giovane, si dedicavano alla produzione di coltelli già da diversi anni ma sotto padrone, come si usava dire allora, in quella stessa ditta nella quale il loro babbo, fin dai primi anni del ‘900 si dedicava alla forgiatura e alla realizzazione di coltelli pattada e di coltelli da innesto.
Alla metà del secolo scorso, mentre i giovani se ne andavano dagli splendidi ma avari paesaggi del verde Mugello per cercare migliori opportunità nella vicina Firenze, i fratelli Consigli e il loro amico Marcello Azzini, unirono le loro forze e le prime lettere dei loro cognomi dando vita alla Conaz. Il fondo Pasinetti, con una forgia, un bilanciere a mano per tranciare l’acciaio e persino un forno a carbone per temperare, fu il loro primo teatro.

Intorno alla metà degli anni ’60, per far fronte alle consistenti richieste provenienti dal mercato sardo, la Conaz iniziò a differenziare la produzione.

Da un lato, coltelli robusti e pratici (con finiture anche rivoluzionarie per l’epoca) e dall’altro lato modelli assai pregevoli, come il pattada in corno lucido con lama lucidata a specchio, che si otteneva mescolando colla e smeriglio finissimo (con un’operazione detta del caricar la rota). Già allora, mentre si cavalcava la nuova tendenza generata dal boom delle materie plastiche, si serbava con cura un modo di far coltelli che si capiva sarebbe andato scomparendo e che necessitava quindi di essere custodito gelosamente.

Il corno lucido fu il segno distintivo di una qualità superiore; per plasmare il corno si iniziò ad utilizzare il fuoco al posto della paraffina, ottenendo così un effetto di compattamento degli strati che lo compongono e riducendo la possibilità di sfaldamento che è all’origine dei difetti dei manici.

Passavano gli anni; la tempera ad aria, ottenuta spargendo le lame sul pavimento freddo, lasciò il posto alla tempera ad olio, più pratica e più accurata.
Gli antichi metodi di lavorazione venivano tramandati con attenzione ma con un numero di modelli tutto sommato limitato.

Il risveglio d’interesse per le radici più autentiche dell’arte antica dei ferri taglienti, dette agli artigiani della Conaz la spinta per estendere il loro repertorio attingendo a piene mani alla tradizione scarperiese più viva. Il fiorentino, il senese, il maremmano, il rasolino, i modelli che li hanno resi celebri e che oggi sono il vanto di tanti appassionati e collezionisti, erano ormai una realtà.

Attualmente, accanto alla produzione dei modelli tipici italiani, sintesi perfetta di tradizione, tecnica, eleganza e ricercatezza, si affianca la coltelleria da tavola e da cucina finemente rifinita che impiega materiali nobili come il corno bovino, il corno di bufalo e l’olivo. Il totale impegno della famiglia Consigli è rivolto alla valorizzazione del lavoro artigianale, al mantenimento dei valori di manualità e tradizione e alla continua opera di diffusione degli elementi che possano far apprezzare tali oggetti. Oggi che Luigi Consigli ha raggiunto il meritato pensionamento, Enrico è affiancato dai figli Elena e Pietro. A loro è affidato il compito di custodire la centenaria tradizione artigianale di famiglia per dare nuovo impulso agli ideali dai quali, mezzo secolo fa, nel fondo Pasinetti, nacque la Conaz.

Specifiche

Maggiori Informazioni
MarcaConsigli
Paese di produzioneItalia
LamaChiudibile
Lunghezza Lama13/14cm
AffilaturaLiscia
Tipo di puntaNeedle
Spessore lama3 mm
Trattamento SuperficialeSatinato / Stonewashed
Acciaio Inox420
Materiale ImpugnaturaNaturale
colorenero
Blocco Lama/
Sistema di aperturaA due mani
Voto - Materiali e Finiture7
Voto - Qualità acciaio6
Voto - Robustezza6
Voto - Praticità6,5
Voto - Estetica 7,5
Voto - Qualità/Prezzo7,5
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